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HUESKER Ltda.
Av. Dr. Sebastião Henrique C. Pontes, 8000 Galpão E
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Brasil

Copertura di sedimenti contaminati con geocompositi attivi

Abstract

I sedimenti inquinati nelle acque superficiali sono un problema per l’ambiente e in definitiva anche per la salute umana. Oggi, questi sedimenti sono spesso dragati e conferiti in discarica o inceneriti dopo la loro disidratazione. Un metodo moderno che è attualmente usato con successo, specialmente in Nord America e in Scandinavia, è la cosiddetta copertura attiva del sedimento. In questo caso, le sostanze inquinanti vengono isolate chimicamente in modo permanente dall’acqua di superficie e separate fisicamente. In questo modo non può avvenire alcuna migrazione degli inquinanti nelle acque superficiali e negli organismi che vi abitano. Attraverso processi naturali, gli inquinanti per lo più organici vengono decomposti biologicamente o resi innocui nel tempo. Utilizzando geocompositi attivi, le sostanze adsorbenti degli inquinanti possono essere posate in modo uniforme e controllato direttamente sul fondo del corpo idrico. Questo metodo riduce i costi e i rischi durante la bonifica. Inoltre, si eliminano i lunghi percorsi di trasporto per la rimozione dei sedimenti contaminati.

Conclusion

Il capping attivo dei sedimenti é un metodo moderno per la bonifica dei sedimenti inquinati che é stato implementato spesso von successo in Nord America, in Scandinavia e in alti peasi del mondo. É stato dimonstrato che fornisce una protezione immediata per gli organismi bentonici e acquatici contro le sostanze inquinanti e, impedendo ad esse di entrare nella catena alimentare, contribuisce attivamente alla protezione non solo dell’ambiente ma anche degli esseri umani. Le misurazioni della concentrazione di inquinanti nei pesci mostrano che una riduzione degli inquinanti assorbiti nella struttura cellulare degli animali avviene immediatamente dopo la posa della copertura dei sedimenti. Il dragaggio dei sedimenti può portare a una mobilizzazione temporanea degli inquinanti nel corpo idrico e una possibile conseguenza di ciò è l’aumento della concentrazione di contaminanti all’interno dei tessuti dei pesci, come si può vedere nella Figura 9 (Patmont et al. 2014). Il capping attivo dei sedimenti non solo contribuisce a un miglioramento a breve termine della contaminazione, ma ha anche un’elevata efficienza per quanto riguarda gli effetti a lungo termine. La determinazione precisa degli inquinanti così come le informazioni sulle loro concentrazioni e l’afflusso delle acque sotterranee sono dati di fondamentale importanza al fine di pianificare un intervento di successo a lungo termine. Un grande svantaggio di questa metodologia di intervento è la sua novità nell’area europea. La mancanza di linee guida e normative o regolamenti tecnici europei rende più complessa la pianificazione e l’approvazione degli interventi. Una possibile soluzione per superare questa difficoltà è fare riferimento a raccomandazioni estere (come Eggen et al. (2017) per la Norvegia) oppu- re a normative estere (Stati Uniti, dove sono già in vigore normative di settore - Palermo et al. 1998). Soprattutto nel caso di recupero di ex aree industriali situate lungo le coste (sia acque interne che a mare) sono però necessa- ri nuovi approcci per una bonifica sostenibile anche dei siti contaminati all’interno di corpi idrici. Il capping attivo dei sedimenti, grazie alla sua sostenibilità e ai più recenti sviluppi tecnici, rappresenta certamente una valida soluzione.